Lo scudetto del Napoli – Quando a vincere sono le strategie di business e comunicazione
Corre il 24 maggio 2021. Il Napoli è guidato da Gennaro Gattuso che, dopo una stagione tra alti e bassi, si gioca l’accesso alla Champions League all’ultima giornata contro il Verona di Juric. Un match che alla vigilia sembra normale amministrazione, dal momento che il Verona è salvo e non ha stimoli. Bisogna assolutamente vincere, per tenere distanti i rivali della Juventus e sbatterli definitivamente fuori dalla Champions League.
Un match che però si dimostra più ostico del previsto, forse per la troppa confidenza, ma che finalmente si sblocca al 60esimo grazie al classico gol dell’ex: Rrahmani sfrutta una mischia in area e col destro rompe il muro gialloblù. Sembra fatta, ma pochi minuti più tardi, Gunter effettua un lancio di 70 metri dalla sua difesa che buca tutte le linee azzurre e Faraoni scaglia in rete la palla del pareggio. Il risultato è di 1 a 1, Napoli buttato fuori dalla Champions dai rivali storici del Verona – che ai tempi di Maradona davano il benvenuto alla tifoseria napoletana con lo striscione razzista “Benvenuti in Italia” – a favore degli altri rivali storici partenopei della Juventus.
La scommessa di De Laurentiis – SSC Napoli nel mondo
Sarà stata quella la molla a far scattare qualcosa nella testa del presidente De Laurentiis, che, dopo aver toccato forse uno dei punti più bassi della sua gestione, decide di cambiare e fare una scommessa, come in un casino online. Pochi mesi dopo quella disfatta, infatti, la SSC Napoli comunica una partnership con Armani e, qualche giorno dopo, con Amazon. Migliora le sue linee di comunicazione, facendo un restyling dei canali social e lancia il marchio SSC Napoli nel mondo. Cambia l’allenatore: entra in scena Spalletti – che ha vinto due campionati in Russia con lo Zenit.
Un rebranding totale che si conclude l’anno successivo, dopo aver riconquistato l’Europa che conta. Via il capitano Insigne, fascia a Di Lorenzo che, se non fosse stato calciatore, probabilmente avrebbe avuto un lavoro da personal trainer grazie alla costanza con cui lavora e alla capacità di motivare con le parole come pochi. Via i senatori come Mertens e Koulibaly. Dentro volti nuovi, semi sconosciuti da tutto il mondo: coreani, georgiani, uruguaiani, argentini, ma anche un promettente italiano, a dimostrazione che – nonostante a qualcuno possa non piacere – Napoli è in Italia.
Monte ingaggi abbassato considerevolmente e, infine, a gennaio di quest’anno, la partnership con Dunamu Inc., azienda sudcoreana proprietaria di Upbit, tra le più grandi piattaforme di exchange di crypto al mondo.
Happy ending – Lo scudetto
Meno di due anni dopo quel famoso 24 maggio, il Napoli è campione d’Italia con una squadra cosmopolita e Napoli è tra le città più chiacchierate a livello internazionale. Sui social si vedono foto di artisti, influencer e personaggi famosi con i colori del Napoli e ogni match è seguito in tutto il mondo, come puntualmente ci viene ricordato da coloro che gestiscono i social ufficiali della società, i quali pubblicano a ogni match una foto con gli orari in cui vedere la partita in ogni parte del globo.
A dimostrazione che quando le cose vanno male, c’è bisogno di rinnovarsi, risorgere dalle proprie ceneri come una fenice, come ha fatto la SSC Napoli, attraverso un business plan chiaro e una comunicazione moderna ed efficace.